Post razzisti su bianchi, francesi e israeliani e deliri pro-Hamas: sospeso Kounta dopo le Olimpiadi

La medaglia alle Olimpiadi non l’ha presa Muhammad Abdallah Kounta, atleta musulmano di passaporto francese che ai Giochi ha gareggiato nei 400 metri, ma una pesante squalifica sì. La federatletica francese lo ha sospeso a tempo indeterminato definendo le sue frasi “choccanti e inaccettabili” dopo che si erano diffuse in rete le sue esternazioni razziste su ebrei e bianchi (non nuove, perché il personaggio è noto da anni per le sue prese di posizioni) in cui tra l’altro ha definito la Francia un Paese di “razzisti degenerati”, dichiarando anche di voler uccidere un “petit blanc” durante uno scomodo viaggio in treno.

L’apologia dei terroristi di Kounta I deliri sui social dell’atleta Il sospetto sui controlli agli israeliani

L’apologia dei terroristi di Kounta

Chi di dovere ha opportunamente registrato con tanto di screenshot, come segnalato dall’account X SwordOfSalomon, diversi post e tweet esplicitamente antisemiti, anti-cristiani e contro i bianchi. Una serie di dichiarazioni violente che ora, oltre all’espulsione dalla nazionale francese, potrebbero anche causargli segnalazioni penali alla Procura. Salta agli occhi l’apologia dei terroristi di Hamas del 7 ottobre. Così come non mancano alcuni veementi passaggi della Sunna incitanti all’odio contro l’Occidente. Tutto, naturalmente, dopo essersi detto orgogliosamente «musulmano, francese e fiero».

I deliri sui social dell’atleta

L’atleta ha provato a nascondere il suo account ma invano. Ha provato a scusarsi rivolgendosi ai francesi e a “chiunque si sia sentito offeso”. Ma quello che è emerso nella denuncia dal profilo SwordofSalomon, che primo ha divulgato i post dell’atleta, non sono esternazioni estemporanee ma sistematiche contro la Francia, gli ebrei, i cattolici, i bianchi. Dichiarazioni come: «Possa Allah concedere il grado più terribile e orribile dell’inferno ai sionisti e ai loro sostenitori (…) Possano soffrire per l’eternità». O anche: «Si comportano in modo degno di Auschwitz». Aggiungendo tra l’altro: «Io che guardo i (conti) dei miei abbonamenti su Instagram per verificare che nessuno sostenga Israele»… e ancora «O voi credenti! Non prenderete ebrei e cristiani come alleati: sono alleati l’uno dell’altro. E chi di voi li prende come alleati diventa uno di loro. In effetti, Allah non guida le persone ingiuste», si legge in un tweet pubblicato il 26 dicembre 2021.

E c’è di più. Sempre nel 2021 l’atleta francese si lanciava nell’esaltazione del velo della donna o, meglio, dell’obbligo di indossare il velo, citando una delle Sure del Corano, il versetto 59 che recita: «Disobbedienza agli ordini di Allah e del suo Messaggero». Il 7 ottobre, poi, piovono parole di esaltazione del massacro di Hamas, affidato alla condivisione di messaggi che dipingono i terroristi palestinesi come “misericordiosi”, contrapposti ai “carnefici” israeliani.

Il sospetto sui controlli agli israeliani

Finanche durante il periodo olimpico l’atleta si è profuso in osservazioni e commenti beffardi che ironizzavano sulle misure di sicurezza messe in atto per la delegazione israeliana durante le Olimpiadi di Parigi. “Al Villaggio Olimpico», ha scritto questa volta direttamente, accompagnando il post con emoji che piangono e ridono, «tutti gli edifici erano spalancati. Potevi entrare come volevi”.

Gli è sembrato strano che l’unico settore controllato dalle forze d’elite della polizia francese fosse proprio quello degli atleti israeliani, dei quali lui pensa siano “assassini di bambini”, come si legge in un post che ha condiviso sul suo profilo X. Ma ha anche chiesto che gli stessi venissero bannati dai Giochi olimpici, dopo aver sostenuto Hamas diffondendo una narrazione che dipinge l’organizzazione terroristica come un gruppo di crocerossine che si prendono cura degli ostaggi.