Coppa America, sangue e violenza: 5 morti in incidenti, arrestato presidente Colombia, le accuse della Conmebol
Luglio 16, 2024E’ macchiata di sangue la coppa America vinta dall’Argentina in finale sulla Colombia grazie al gol di Lautaro nel secondo tempo supplementare. Emergono nuovi dettagli sulle scene di violenza che si sono verificate non solo a Miami, sede della partita, ma anche in Colombia.
Cinque morti in risse in Colombia
Almeno cinque persone sono morte e numerosi incidenti ci sono stati in Colombia dopo la partita. Solo a Bogotà sono morte 4 persone nei luoghi in cui le persone si riunivano per assistere alla partita giocata all’Hard Rock Stadium di Miami. Migliaia di tifosi colombiani si sono radunati in diversi luoghi pubblici di Bogotá per assistere al match ma si sono generati presto disordini dovuti all’assunzione di alcol e all’intolleranza. Ci sono stati anche diversi arresti. “Al momento si parla di 25 arresti legati a problemi di risse“. Le autorità hanno risposto a 5.000 chiamate durante il giorno e la mattina presto – 1.200 delle quali provenienti da Bogotá – per risse, atti di intolleranza e questioni di convivenza, che hanno portato alle multe di 1.200 persone. Oltre venti i feriti.
Arrestato presidente federcalcio colombiana
Intanto il presidente della Federcalcio colombiana Ramon Jesurun è stato arrestato a Miami in seguito agli incidenti che hanno caratterizzato il prepartita e anche il post della finale di Coppa America fra la Colombia e l’Argentina. Prima della gara ci sono state scene di panico e caos quando una parte degli spettatori ha preso d’assalto i cancelli dello stadio con persone spinte a terra, e rimaste ferite, e altre che cercavano di intrufolarsi nello stadio attraverso enormi condotti dell’aria condizionata. I gravi incidenti sono iniziati agli ingressi dell’impianto, quando i tifosi sprovvisti di biglietto hanno voluto entrare in campo con la forza o attraverso luoghi incustoditi. Di fronte a questo, gli agenti di sicurezza hanno deciso di chiudere le porte e ci sono stati sostenitori che sono rimasti intrappolati in mezzo a una marea umana. C’erano persone svenute, ferite e arrestate che sono state portate via dalla polizia locale. Alla luce di ciò, e dell’incertezza dei giocatori con le loro famiglie, la finale è iniziata con un’ora e 22 minuti di ritardo rispetto al previsto.
Al presidente Jesurun, 71 anni, non è stato permesso di entrare in campo con suo figlio, il 41enne Ramón Jamil, anche lui arrestato, e altri membri della famiglia dopo la competizione per la cerimonia di premiazione, secondo quanto scrive il quotidiano colombiano “El Tiempo”. A quel punto il figlio di Jesurun ha affrontato una guardia di sicurezza che gli ha negato l’accesso e gli ha messo una mano sul petto per allontanarlo. Jesurun, che è anche presidente della Conmebol, confederazione calcistica del Sudamerica, è intervenuto prendendolo per il collo e trascinandolo a terra, dove lo ha colpito con dei calci in testa: è accorso il manager della security, Jean Garoute, che Jesurun ha colpito con un pugno, facendolo finire a terra. L’uomo è stato trasportato in ospedale e le sue condizioni non sono state rese note. Jesurun è stato poi rilasciato su cauzione di 1000 dollari, mentre il figlio resta in custodia.
La Conmebol se ne lava le mani
La Conmebol ha invece rilasciato un comunicato insolito in cui declina ogni responsabilità e accusa le autorità dell’Hard Rock Stadium di Miami come coloro che hanno preso le decisioni che hanno generato una generale mancanza di controllo: “Come è noto, nella finale giocata a Miami, i tifosi senza biglietto si sono recati nelle vicinanze dello stadio, il che ha ritardato il normale accesso delle persone che li avevano, il che ha rallentato l’ingresso e determinato la chiusura delle porte”, ha dichiarato l’ente calcistico sudamericano presieduto dal paraguaiano Alejandro Domínguez. In questa situazione, la Conmebol è stata soggetta alle decisioni prese dalle autorità dell’Hard Rock Stadium, secondo le responsabilità contrattuali, stabilite per l’operazione di sicurezza”.
“Oltre alle disposizioni stabilite in detto contratto, la Conmebol ha raccomandato a dette autorità le procedure testate in eventi di questa portata, che NON sono state prese in considerazione”. Lo stadio è di proprietà dei Miami Dolphins, una società di proprietà di Stephen Ross, un magnate immobiliare con la sua società Related Companies e che possiede il 95% delle azioni della franchigia americana NFL. Il governo di Miami ha incolpato la Conmebol per gli incidenti nella finale di Copa America.