Chi è l’arbitro Simone Galipò di Firenze: due Lauree, un passato da difensore e la promozione in Can

Un passato da difensore, due Lauree e un amore a prima vista per il fischietto. Di chi parliamo? Di Simone Galipò, arbitro 35enne della sezione di Firenze, promosso dalla Serie C alla Can A e B. Un sogno che si avvera dopo anni di sacrifici e dedizione. Nelle ultime ore ha diretto la sfida di Coppa Italia tra Cremonese e Bari, vinta dai grigiorossi ai rigori, assaporando quindi la sua nuova avventura. Uno step che gli permetterà di raggiungere un primo traguardo, per poi correre e cercare di inseguirne altri. Un passo alla volta.

Galipò: “Ero un difensore, poi la svolta” La carriera e le statistiche del 2023/24 di Simone Galipò La Laurea e il lavoro extra campo

Galipò: “Ero un difensore, poi la svolta”

Sono felicissimo del risultato raggiunto. E’ una grande soddisfazione che arriva dopo 15 anni di impegno e duro lavoro – ha dichiarato Simone Galipò a La Nazione. Un predestinato della categoria, che si è innamorato del fischietto come nel classico colpo di fulmine:E’ stato subito amore, mai avuto ripensamenti, anche se – prosegue – passare dal calcio giocato a dirigere una partita non è stato semplice. Ricordo bene, e ancora mi emoziono, il mio primo impegno professionale in campo con Giglio Calcio e San Donato Tavarnelle per la categoria Esordienti, nella stagione 2008-2009. Seguire il pallone e non poterlo toccare mi sembrò così strano. Ma è stata un’esperienza gratificante e mi ha confermato che quella era la mia strada. Adesso mi occupo anche di formazione”.

Poi ha proseguito: “Quella degli arbitri è una carriera complessa fatta di amore per lo sport e responsabilità verso giocatori e tifosi, che non sempre condividono quello che fai. Se ci sono stati episodi spiacevoli? Fortunatamente a me non sono capitati fatti violenti, come successo ad altri colleghi anche in Toscana. Di offese però se ne prendono tante. L’importante è non farsi turbare“.

La carriera e le statistiche del 2023/24 di Simone Galipò

Simone Galipò è lo specchio della gavetta. Dal Torneo di Viareggio alla Serie D, fino ad arrivare ai professionisti nella Serie C: l’arbitro di Fiesole ha fatto tutto il percorso, mettendosi in mostra e guadagnandosi la promozione da parte dell’AIA. 164 match diretti e tanta esperienza accumulata per arrivare pronto a gestire le pressioni che derivano dai vertici del campionato italiano. “Di offese se ne prendono tante, ma l’importante è non farsi turbare”, la frase copertina che lo caratterizza. Nella precedente stagione ha diretto solo tre sfide di Primavera per poi immergersi totalmente nella Lega Pro: 16 fischi d’inizio in campionato, uno in Coppa e poi anche la responsabilità del playout di C e i quarti di finale dei playoff. Ha il cartellino facile: 135 gialli, due doppie ammonizioni e 8 rossi diretti in 22 partite; 7 invece i rigori concessi.

La Laurea e il lavoro extra campo

La seconda vita degli arbitri viene spesso oscurata, ma fa parte del loro percorso. Mantenersi solo con le partite è complicato, soprattutto se non si raggiungono alti livelli. Vale anche per Galipò che ha una doppia laurea in Economia in tasca e un lavoro come consulente assicurativo. Un importante salvagente, anche perché la carriera da arbitro non dura in eterno. Ma ci sarà tempo per pensarci, ora è arrivato il momento del fischio più importante della sua vita.