Torino, cosa succede se Cairo molla dopo l’ennesima contestazione: lo scenario

Torino, cosa succede se Cairo molla dopo l’ennesima contestazione: lo scenario

Dicembre 22, 2024 Off Di

“Ora vendi e vattene”. Questo il coro più gentile rivolto a Urbano Cairo da parte degli ultrà del Torino. Ai ferri corti i tifosi e il patron erano da tempo ma nelle ultime settimane la contestazione è diventata sempre più feroce. L’ottava sconfitta nelle ultime 12 partite, maturata ieri allo stadio Grande Torino contro il Bologna, ha inasprito ulteriormente gli animi e sono giorni di riflessione per il presidente del Torino.

La contestazione dopo il ko col Bologna

Ieri centinaia di persone dalla curva Maratona hanno lasciato in anticipo lo stadio per spostarsi sotto la tribuna e continuare la protesta. Le forze dell’ordine, in assetto antisommossa, hanno vigilato la situazione ma c’è voluta la Digos per scortare Cairo quando è uscito dall’impianto. Il patron granata è amareggiato e la sensazione è che sia spalle al muro.

A chi può vendere Cairo

Come ha ribadito lui stesso a più riprese, Cairo non vorrebbe vendere il Torino ma sarebbe disposto a farlo se ci fosse qualcuno “più bravo e più ricco di me”. Scartata al momento l’ipotesi Red Bull non va escluso l’inserimento di altre cordate ma, com’è ormai consuetudine, si tratterebbe di proprietà straniere. E se anche Cairo dovesse mollare il rapporto in A tra italiani e stranieri sarebbe ancora più squilibrato.

Dopo il Genoa anche il Verona passa in mano straniere

L’ultimo caso è quello del Verona, dove il fondo americano Presidio Investors si appresta ad acquisire l’Hellas. I dettagli per il passaggio del club dalla famiglia Setti al fondo statunitense Presidio Investors, con base ad Austin in Texas, sono stati definiti: la chiusura dell’operazione dovrebbe avvenire entro la fine del 2024, con Maurizio Setti che dovrebbe rimanere presidente fino al termine della stagione. Il nuovo ad sarà Italo Zanzi, classe 1974, avvocato e dirigente sportivo statunitense, in passato CEO della Roma durante la presidenza di Pallotta. Anche il Genoa è stato appena comprato da un investitore straniero. L’imprenditore rumeno Sucu, già azionista principale del club di calcio Rapid Bucarest, di cui possiede il 90% delle azioni, ha acquisito il 77% del capitale del Genoa. E adesso i club di A con una proprietà straniera sono più della metà.

Tutte le proprietà straniere, dall’Atalanta al Venezia

Questo l’elenco delle altre proprietà straniere in A.

ATALANTA
Nel febbraio 2022 la famiglia Percassi ha ceduto il 55% delle quote de La Dea Srl, la sub-holding che detiene l’86% del capitale sociale dell’Atalanta, a un gruppo di investitori capitanati da Stephen Pagliuca, Managing Partner e Co-owner dei Boston Celtics, oltre che Co-chairman di Bain Capital, uno dei principali fondi di investimento al mondo.

BOLOGNA
È il 2014 quando un gruppo di investitori nord-americani, rappresentati dall’imprenditore canadese Joey Saputo e dall’avvocato newyorkese Joe Tacopina, decidono di rilevare la proprietà rossoblù. Tacopina dura però poco in Emilia e decide di lasciare, acquisendo poi la Spal.

COMO
Nell’aprile 2019 la Sent Entertainment, società con sede a Londra di proprietà di Robert Budi Hartono, magnate indonesiano del tabacco, ha acquistato il Como. Da lì la scalata: dalla D fino alla Serie A. Fabregas e Henry come azionisti.

FIORENTINA
Il 6 giugno 2019 la famiglia Della Valle cede ufficialmente la Fiorentina all’italo-americano Rocco Commisso, numero uno della Mediacom Communications Corporation.

INTER
Il 22 maggio 2024 c’è stato il passaggio dell’Inter da Zhang al fondo statunitense Oaktree.

MILAN
Nel giugno 2022 la RedBird Capital Partners di Gerry Cardinale ha acquistato ufficialmente il Milan che dal luglio 2018 era nelle mani di Paul Singer, fondatore e proprietario della Elliott Management Corporation, che a sua volta aveva acquisito il 99.93% delle quote del club a seguito dell’inadempimento delle obbligazioni verso il fondo d’investimento americano da parte del presidente Yonghong Li (primo proprietario straniero rossonero).

PARMA
Nel settembre del 2020 Krause Group ha acquistato il 90% delle quote. A capo l’americano Kyle Krause, presidente e Ceo del gruppo che porta il suo nome. Prima la retrocessione, poi la recentissima promozione alla A 2024-25

ROMA
Nell’agosto 2020 a Roma era cominciata una nuova era sotto la presidenza di Dan Friedkin che mise fine a una delle parentesi straniere più lunghe mai registrate in Italia, quella di Pallotta. Prese il club nel 2011 e lo lasciò dopo nove anni.

VENEZIA
Nel febbraio 2020 il club ha annunciato l’acquisizione del 100% delle partecipazioni del club da parte di “VFC Newco 2020 LLC, gruppo di investitori statunitensi”. L’americano Duncan Niederauer è attualmente il presidente

I club ancora in mano a proprietà italiane

Resistono in pochi gli italiani. Questo il ristretto elenco di club che non hanno a capo stranieri:

  • Cagliari: Tommaso Giulini
  • Empoli: Fabrizio Corsi
  • Juventus: Exor
  • Lazio: Claudio Lotito
  • Lecce: Saverio Sticchi Damiani
  • Monza: Fininvest
  • Napoli: Aurelio De Laurentiis
  • Udinese: Giampaolo Pozzo