Raffaeli all around da sballo! Va in finale e punta l’oro. La ritmica diventa arte: il cerchio perfetto di Sofia

L’all around di Sofia Raffaeli è un capolavoro: finale della generale nella ritmica centrata con il miglior punteggio. Cerchio, palla, clavette e nastro: la ventenne azzurra, iridata nel concorso generale di ginnastica ritmica del 2022, fa come Giotto e piazza il cerchio perfetto (35.700) sulle note di Rescue, Lauren Daigle, nella prima delle quattro prove olimpiche. Le altre tre sono sulla falsariga.

L’Arena La Chapelle – che ha riservato un tifo da stadio alle ginnaste francesi – a una certa s’è alzata in piedi anche per lei. La marchigiana trova l’accesso alla finale, in programma venerdì 9 agosto, e legittima le ambizioni azzurre di medaglia. Quinta nella palla (34.500). Alla terza rotazione è arrivato il sussulto: trasforma le clavette in un paio di bacchette magiche e incanta (35.000). Il nastro la consacra. Raffaeli chiude in testa: la generale dice 139.100, è il punteggio che ci spalanca le porte dei sogni. Sofia è da medaglia: la medesima prova, ripetuta domani, direbbe che quel colore non può che essere oro.

Dopo Alice scopriamo Sofia La cura di ogni dettaglio Raffaeli, quattro volte magica

Dopo Alice scopriamo Sofia

Diciamolo subito: dopo Alice D’Amato, la ginnastica azzurra regala l’altra perla preziosa. Era partita con otto body pensando che il rosa antico le avrebbe donato più degli altri: è il preferito dell’allenatrice, Claudia Mancinelli. L’ha indossato alla seconda prova, con palla rigorosamente in tinta. Invece ha rotto il ghiaccio in bianco e sfumature di blu.

È andata in sicurezza: rotolamento, cerchio aderente, rischio elevato, salto con rimbalzo, trillo finale, difficoltà combinata. Esordio assoluto ai Giochi – non vedeva l’ora – con quel peso della responsabilità aggravato dai risultati degli ultimi anni che la vedono, nell’ordine, campionessa e vicecampionessa del mondo. Azzerate le finali per attrezzo: unica graduatoria con le prime dieci – nel novero delle 24 complessive – in possesso del pass per l’ultimo atto.

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La cura di ogni dettaglio

Contava partire bene, Raffaeli ha fatto ancora meglio: chiudere in testa dopo il cerchio è stato il tocco adrenalinico da cui ha attinto ancora maggiore consapevolezza.

Il resto è stata una discesa graduale in cui Sofia ha conservato livelli di eccellenza in ciascuna specialità. Aveva detto di non avere preferenze tra gli attrezzi e di averli preparati tutti con la cura maniacale del dettaglio.

Raffaeli, quattro volte magica

Già detto del cerchio. Con la palla: avvio perfetto, qualche rischio nella seconda rotazione e un finale che non è parso in completo sincro con la musica, equilibrio e salto perfetti. Clavette in black: righe trasversali bianche a squarciare una notte metaforica. Al nastro: il body è un quadro con pennellate di nero e di bianco su tessuto rosso, nastro tricolore bianco azzurro rosso. L’omaggio alla Francia è un esercizio perfetto: nessuna sbavatura, tenuta di gara eccezionale

Testa, eleganza, graffi piazzati al momento giusto. Impossibile resistere al magnetismo e ai movimenti di Sofia. C’è uno studio dietro ogni particolare e il singolo esercizio è una storia declinata in musica.

Raffaeli dice che sono sensazioni “mai provate prima” ma è una verità equivalente per ogni singolo spettatore delle quattro esibizioni: un corpo può diventare un’opera d’arte.