“Messi si scusi per canti razzisti”: è crisi di Governo in Argentina e tensione con Macron

“Messi si scusi per canti razzisti”: è crisi di Governo in Argentina e tensione con Macron

Luglio 18, 2024 0 Di

Non si placa la polemica sui cori razzisti della squadra argentina contro i giocatori francesi, nel pieno dei festeggiamenti per il titolo della Copa América, scatenata dal video pubblicato da Enzo Fernandez che ha sollevato interrogativi e indignazione ovunque e che ora sta scatenando una bufera anche nel mondo politico argentino.

Federcalcio francese e il Chelsea sul piede di guerra Messi deve scusarsi secondo il sottosegretario Il presidente Milei licenzia il sottosegretario Crisi internazionale per caso razzismo Mascherano difende Fernandez

Federcalcio francese e il Chelsea sul piede di guerra

La Federcalcio francese ha protestato formalmente contro le offese dei giocatori dell’Albiceleste. Secondo l’organizzazione, l’esultanza dei sudamericani costituisce un aperto atto di razzismo, un comportamento riprovevole che deve essere espressamente punito dalle autorità calcistiche. Anche il Chelsea ha preso posizione contro il suo giocatore Enzo Fernandez, da cui hanno preso le distanze i compagni di squadra dopo la diretta in cui si sono sentiti cori xenofobi.

Messi deve scusarsi secondo il sottosegretario

Nel mezzo dello scandalo internazionale, anche il governo argentino ha provato a dare un segnale di fronte alle critiche ma la pezza è stata peggiore del buco. Il sottosegretario allo Sport Julio Garro ha criticato aspramente la situazione e ha chiesto un’azione immediata pretendendo scuse pubbliche da parte del capitano e leader della squadra, Lionel Messi, oltre che dal capo della Federcalcio argentina Claudio “Chiqui” Tapia.

“Penso che il capitano della Nazionale dovrebbe uscire allo scoperto e scusarsi. Lo stesso anche il presidente dell’AFA. È qualcosa che ci lascia, come Paese, in una brutta posizione dopo tanta gloria. È positivo che la società possa vedere che il calcio chiede perdono”.

Il presidente Milei licenzia il sottosegretario

Alcune ore dopo quella prima dichiarazione, l’Ufficio del Presidente ha assicurato che non c’erano richieste in tal senso. Attraverso il suo account X ufficiale, Javier Milei ha dichiarato l’uscita dal Governo di Garro: “La Presidenza informa che nessun governo può dire cosa commentare, cosa pensare o cosa fare alla Nazionale Argentina, Campione del Mondo e Due volte Campione d’America, o a qualsiasi altro cittadino. Per questo motivo Julio Garro non è più sottosegretario allo Sport della Nazione“, si legge sul social network. Garro ha cercato di ritrattare le sue affermazioni dopo essere stato oggetto di feroci attacchi sui social da parte di altri funzionari: “I campioni del mondo non devono chiedere scusa a nessuno”, afferma un post del deputato de La Libertà Avanza, Agustin Romo.

Crisi internazionale per caso razzismo

La vicenda potrebbe incidere adesso anche sull’invito che il presidente francese Emmanuel Macron aveva fatto al suo omologo argentino per assistere alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici il 26 luglio a Parigi. Ed a proposito di Olimpiadi ha detto la sua sul tema anche Javier Mascherano, ct della nazionale olimpica argentina, che ha difeso Fernandez.

Mascherano difende Fernandez

Dice l’ex play di Liverpool e Barcellona: “Se c’è qualcosa che noi argentini non siamo, è essere razzisti. Penso che tutto sia stato preso fuori dal contesto. Se c’è qualcosa che siamo come Paese, è l’essere totalmente inclusivi. In Argentina vivono persone provenienti da tutto il mondo e noi le trattiamo come dovrebbero essere trattate. Conosco Enzo, è un bravo ragazzo e non ha nessun tipo di problema in questo. Succede che molte volte durante una celebrazione puoi prendere una parte di un video e tirarla fuori contesto. Bisogna capire la cultura di ogni Paese e sapere che a volte quello che percepiamo come uno scherzo può essere interpretato male in altri posti. Anche Enzo ha fatto sapere sui social di essersi scusato. A volte le persone cercano di rendere le cose molto più grandi di ciò che sono”.