Pallone d’oro, Lautaro tra i pretendenti con Bellingham e Rodri: la rivincita dopo le polemiche sul “blocco Inter”
Luglio 16, 2024Momento magico per Lautaro Martinez, capitano e bomber dell’Inter che ha deciso l’ultimo atto della Coppa America 2024, regalando all’Argentina di Leo Messi il torneo continentale per la seconda volta consecutiva. Dopo un’annata straordinaria con la maglia nerazzurra, macchiata solo dal calcio di rigore tirato alle stelle contro l’Atletico Madrid del Cholo Simeone, il Toro si candida per essere uno dei finalisti per il prossimo Pallone d’Oro. Al suo fianco, non mancano di certo i campioni, considerando la presenza di fenomeni come Rodri, Bellingham e Vinicius Jr.
Lautaro Martinez tra i finalisti per il Pallone d’Oro: occhio a Rodri e Bellingham I numeri della stagione di Lautaro Lautaro rivaluta il blocco Inter dopo la disfatta dell’Italia Pallone d’Oro, tutti i segnali portano a Rodri
Lautaro Martinez tra i finalisti per il Pallone d’Oro: occhio a Rodri e Bellingham
Lautaro Martinez non può non essere inserito tra i candidati per il Pallone d’Oro. L’ultima edizione della Coppa America ha definito lo status del centravanti dell’Inter, spesso ritenuto un eterno incompiuto o un “semplice” grande giocatore, mai all’altezza dei fuoriclasse. Eppure, numeri e giocate continuano ad essere dalla parte del Toro, decisivo nella fase a gironi e nelle gare da dentro o fuori che hanno visto protagonista l’Argentina di Lionel Messi, capace di alzare un altro trofeo dopo l’iconico Mondiale in Qatar.
Il successo con l’Albiceleste consacra, una volta per tutte, la stella dell’Inter, fresca di rinnovo con il club presieduto da Beppe Marotta e guidato da Oaktree. Per il Pallone d’Oro, però, non manca la concorrenza, con Rodri e Jude Bellingham che sembrano giocarsi le primissime posizioni della top ten. La finale di Euro 2024, in tal senso, è stata una cartina di tornasole di quella che potrebbe essere la “competizione”, con i voti di giornalisti e addetti ai lavori che valuteranno il percorso dei giocatori più forti del Vecchio Continente. Difficile che la vittoria dell’Europeo non sposti gli equilibri, così come peserà la prima Champions League del fuoriclasse inglese.
I numeri della stagione di Lautaro
24 gol e 6 assist in 33 partite di Serie A, 2 reti in 8 apparizioni in Champions League e il gol decisivo in finale di Supercoppa Italiana contro il Napoli di Mazzarri. I numeri parlano per Lautaro. E queste sono solo le statistiche messe a referto con la maglia dell’Inter di Simone Inzaghi, che ha recentemente conquistato il 20° Scudetto della sua storia e cucito sul petto l’ambita seconda stella, beffando i cugini del Milan nel sentitissimo derby della Madonnina.
Poi, la svolta in Coppa America. Lautaro ha trascinato l’Argentina al titolo continentale, il secondo consecutivo, con 5 marcature in 6 gare disputate, facendo segnare una media di un gol ogni 44 minuti. Decisivo anche in nazionale, come mai era stato prima. Dalla delusione per aver perso la maglia da titolare in Qatar, nella fase centrale del Campionato del Mondo, alla rivincita negli Stati Uniti, all’alba della stagione più lunga di sempre, che si chiuderà nell’estate 2025 con il nuovissimo Mondiale per Club.
Lautaro rivaluta il blocco Inter dopo la disfatta dell’Italia
La resilienza di Lautaro Martínez nasconde più di una semplice rivincita rispetto ai detrattori del famigerato “blocco Inter“, finito nel mirino della critica in occasione di Euro 2024 a causa delle prestazioni dell’Italia di Luciano Spalletti, non certo all’altezza delle aspettative. I tanti commenti apparsi sul web nelle scorse settimane avevano persino messo in discussione la vittoria del campionato della squadra di Simone Inzaghi, nonché il livello del calcio italiano.
Dalle polemiche che avevano accompagnato Acerbi prima dell’Europeo ad Alessandro Bastoni, fino a Matteo Darmian e Nicolò Barella, che si sono accesi a corrente alternata, complici alcuni acciacchi fisici. All’Europeo, ha deluso anche Davide Frattesi, centrocampista goleador e capocannoniere dell’era Spalletti in azzurro. Lautaro, invece, si è confermato la punta di diamante di un undici che poco più di un anno fa ha giocato e perso di misura una finale di Champions League contro il Manchester City di Guardiola, giocando un calcio tanto moderno quanto spettacolare.
Pallone d’Oro, tutti i segnali portano a Rodri
Rodri è senza dubbio il candidato numero uno per la vittoria del prossimo Pallone d’Oro. Pur essendo poco appariscente e non certo il più talentuoso dei candidati, il regista del Manchester City ha dimostrato di avere una continuità disarmante, senza mai abbassare il livello del suo rendimento. Interpretazione del contesto di gioco, lettura, precisione chirurgica ed efficienza, senza dimenticare una mentalità vincente che lo contraddistingue. In una sola parola: decisivo. Il City, con lui in campo, non ha perso per più di un anno, cadendo nel 2023 solo in cinque occasioni. In tutte, non era presente il madrileno.
Stando ai dati raccolti nel 2024 da FBref.com, peraltro, Rodri è primo in tutte le classifiche statistiche che riguardano i singoli calciatori:
1° per tocchi nell’ultimo terzo di campo 1° per percentuale di passaggi convertiti 1° per passaggi progressivi 1° per completamento di passaggi brevi (dai 3 agli 11 metri) 1° per completamento di passaggi medi (dagli 11 ai 24 metri) 1° per completamento di passaggi lunghi (dai 25 metri in su)
Ragazzo d’oro, esempio per tanti bambini e profilo che piace per semplicità ed umiltà. Zero tatuaggi, zero orecchini, con un passato all’Università e fuori dal mondo dei social media, per essere il meno possibile sotto i riflettori di un calcio che nasconde telecamere in ogni angolo. Tutto questo è Rodri, il gigante di Madrid che ha preso per mano il centrocampo di Pep Guardiola e non ha intenzione di mollarlo, almeno fino a quando l’ex Barcellona resterà seduto sulla panchina dei Citizens.